Presentato il bilancio IRP 2019. Si rafforza l’attività di ricerca e il SAB si amplia
Si è tenuta stamani l’Assemblea dei Soci Partecipanti dell’Istituto di Ricerca Pediatrica (IRP) Città della Speranza, durante la quale è stato presentato il bilancio consuntivo 2019 approvato dal Consiglio di Amministrazione. Si tratta del decimo anno di attività di IRP, un tempo che ha permesso di raggiungere una maturità tale, per livello di competenza e gestione, da aver potuto affrontare con decisione e serenità un anno molto complesso come il 2020.
Durante i mesi del lockdown, l’attività di diagnostica è sempre stata garantita, mentre le attività di ricerca in presenza si sono notevolmente ridotte, in accordo con le normative vigenti. La ricerca è stata limitata alla conclusione di esperimenti già in corso o non differibili. Le attività di supporto alla ricerca, invece, sono proseguite in modalità di lavoro a distanza.
Passando al bilancio 2019, quest’ultimo si è chiuso con un sostanziale pareggio, ovvero con un utile di 32.315,70 euro, che porta il patrimonio libero dell’Istituto ad un totale di 122.971,60 euro. I costi di gestione per attività tipica, nel secondo anno dall’avvio del nuovo modello di governance e di statuto e con i costi di gestione dell’edificio direttamente a carico di Fondazione Città della Speranza Onlus, sono passati da 2.738.000 circa a oltre 4.300.000 euro circa, che si possono tradurre come un incremento di oltre il 50% per attività di ricerca (personale, progetti, facilities, ecc.).
I principali finanziatori delle attività di IRP continuano ad essere Fondazione Città della Speranza e Fondazione Cariparo. La prima, dopo aver messo a disposizione 2 milioni di euro per il “Bando Direzione Scientifica 2019-2020”, ha appena lanciato un bando di 3,3 milioni di euro per il triennio 2021-2023, volto a finanziare progetti innovativi di ricerca clinica e traslazionale che abbiano una forte ricaduta sulla prevenzione, diagnosi e cura delle patologie pediatriche.
Nei giorni terribili dell’emergenza sanitaria, inoltre, Fondazione Città della Speranza è scesa in campo chiedendo a IRP di contribuire alla lotta contro il Covid-19. Ha così finanziato con 500.000 euro un progetto di ricerca straordinario sulla caratterizzazione della risposta immunitaria dei pazienti ricoverati a Padova.
Dal punto di vista infrastrutturale, nel biennio 2019-2020 la Onlus ha messo a disposizione circa 2 milioni di euro per le facilities e 750.000 euro per le manutenzioni straordinarie e di upgrade del building, per le piattaforme informatiche e i servizi, anche al fine di continuare a garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nel 2019 Fondazione Cariparo ha pubblicato il terzo Bando Ricerca Pediatrica e il primo Bando Moving Researchers for Pediatrics, per un totale di 4 milioni di euro, chiudendo un accordo decennale con la Fondazione che prevedeva un investimento di 1 milione di euro all’anno per 10 anni. I progetti, in svolgimento nel triennio 2020-2022, stanno permettendo di arricchire IRP non solo di nuovi ricercatori, ma anche di nuove linee di ricerca come la cardiologia sperimentale, l’immunologia clinica, le neuroscienze. Con questi nuovi inserimenti, i gruppi di ricerca attualmente operanti in IRP sono 30.
Quanto ai contributi per progetti da soggetti terzi, sono passati da 494.000 a 781.000 euro (+58%), segno della grande vitalità dei ricercatori, della qualità dei progetti applicati e del lavoro del Grant Office per l’identificazione di strategie di finanziamento alla ricerca.
Ancora. Nel 2019 è stata istituita una Commissione Esecutiva Brevetti, con l’obiettivo di affiancare i ricercatori nel processo di trasferimento tecnologico della loro ricerca, e sono state attivate diverse collaborazioni con Università e Istituti di ricerca italiani ed esteri, relative a progetti di ricerca comuni, all’utilizzo di specifiche facilities e allo scambio di studenti.
Lo scorso anno, inoltre, sono proseguite le attività seminariali e di divulgazione scientifica, e ad ottobre a Mogliano Veneto si è svolto il secondo Retreat dei ricercatori IRP.
Si è altresì lavorato alla nuova composizione dello Scientific Advisory Board, in modo che tutte le aree di ricerca presenti in IRP possano essere valutate da esperti del settore. Il SAB vede quindi l’ingresso di: Ruggero De Maria (medico oncologo), Vassilios Fanos (medico pediatra neonatologo), Jan-Henning Klusmann (medico ematologo e oncologo pediatra), Graziella Pellegrini (farmacologa molecolare), Manuela Teresa Raimondi (ingegnere meccanico) e Orsetta Zuffardi (biologa genetista). Rimangono confermati i professori Andrea Biondi e Lorenzo Moretta (quest’ultimo con la carica di presidente).
“Oggi IRP è una vera e propria eccellenza. Spazi attrezzati, tecnologia di alto livello, ambiente multidisciplinare dove fare ricerca clinica e pre-clinica, diagnostica e formazione, forte sinergia tra pubblico e privato sono gli ingredienti di una strategia vincente che sta dando risultati che vanno oltre le aspettative in termini di know how e sostenibilità economica. Dobbiamo rafforzare questi elementi e coltivare sempre di più il rapporto con l’Università, l’Azienda Ospedaliera e il territorio per raggiungere risultati importanti per tutti. Ragioniamo in grande e facciamolo assieme”, ha chiosato l’amministratore delegato Andrea Camporese.
“A tre anni dalla mia nomina a Direttore Scientifico, credo di poter dire che l’Istituto è cresciuto da tutti i punti di vista: siamo ormai una realtà solida, autosufficiente e all’avanguardia dal punto di vista sperimentale, multidisciplinare ma ben centrata e riconoscibile dal punto di vista degli obiettivi, collaborativa e attrattiva – ha osservato la professoressa Antonella Viola –. Nonostante l’anno che abbiamo davanti a noi si presenti chiaramente difficile e pieno di incertezze a causa della situazione sanitaria ed economica, sono fiduciosa che IRP sia oramai abbastanza solido da poter far fronte ad eventuali difficoltà future”.
“L’utilizzo del patrimonio di conoscenza accumulato in questi anni rappresenta l’obiettivo strategico primario di un percorso che dalla provetta vogliamo che porti sempre più frequentemente al letto del paziente”, ha concluso il presidente di IRP, professor Antonio Parbonetti.
NOTA: in allegato, le singole relazioni complete.